Descrizione
Un neurochirurgo in pensione che, ritiratosi in campagna, si dedica ai suoi ozi: biologia evolutiva e paleoantropologia. Da sempre affascinato dallo sviluppo del cervello, non può privarsi, dopo più di 50 anni di ricorrere anche a reminiscenze autobiografiche, nel tratteggiare, in un rapido excursus, eventi salienti nella storia della neurochirurgia.
Un “neurochirurgo di transizione”, perché la sua iniziale attività si svolge in un periodo a cavallo del 1970, spartiacque tra la neurochirurgia eseguita a occhio nudo e quella che si è progressivamente evoluta negli anni successivi, grazie alla disponibilità di sempre più sofisticati strumenti tecnologici, quali il microscopio operatorio o la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e la Risonanza Magnetica Nucleare (NMR).
L’aver vissuto in prima persona le progressive fasi di un cambiamento così radicale, e la consapevolezza che il già esiguo numero di coloro capaci di poter ricordare tale rivoluzione è destinato a ridursi, lo ha spinto a lasciare la propria testimonianza.
Il lettore è invitato ad accostarsi a queste pagine con leggerezza, facendosi accompagnare dall’autore che ha cercato di modulare la gravità di alcuni riferimenti clinici con curiosità antropologiche ed evoluzionistiche, tentando provocazioni per una discussione stimolante, caratterizzata sempre dalla certezza del dubbio.
Maurizio Fontana, nato a Roma il 5 febbraio 1942, laureato in medicina e Chirurgia nel 1967, è neurochirurgo e neurologo. È stato aiuto primario preso l’Ospedale regionale Di Venere di Bari, poi presso l’Istituto Regina Elena di Roma e direttore di unità complessa di neurochirurgia presso l’Ospedale di Avezzano (Aq). Ha insegnato per oltre dieci anni presso la scuola di specializzazione di neurochirurgia dell’università di Tor Vergata di Roma. Dal 2009 svolge attività clinica privata.